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venerdì 29 ottobre 2010

Riprodurre le rose da seme

 Riprodurre le rose da seme
Cinorrodo aperto e semi (frutti di rosa)
Cinorrodo aperto e semi (frutti di rosa)

Riprodurre le rose da seme e' una delle esperienze piu' affascinanti.
Tutti possiamo provare in modo amatoriale, anche disponendo solo di una finestra, e ogni singolo seme fatto germogliare produrra' una rosa diversa, unica, con proprie caratteristiche, in funzione dei geni trasmessi dai genitori.

Avremo dato vita alla nostra rosa.
I semi raccolti da una pianta, ci permettono di sapere chi e' stata la madre, ma non sapremo mai da quale rosa ha ricevuto il polline, quindi il padre, e non sapremo quali geni della madre e del padre avranno concorso al patrimonio genetico della nostra rosa.

Il colore, il profumo, il portamento, la resistenza alle malattie, alla siccita', la quantita' dei fiori, la rifiorenza, la capacita' di riprodursi saranno uniche.

Qui sotto vediamo il particolare di un fiore di rosa visitato da un insetto. Il polline si attacchera' all'insetto e lui, andando di fiore in fiore, provvedera' a trasportarlo e quindi all'impollinazione causale.
Insetto su rosa Complicata
Insetto su rosa Complicata

Non tutte le rose producono semi, alcune sono sterili. Queste si possono riprodurre solo per via vegetativa. Se non ci fosse l'intervento continuo dell'uomo sarebbero gia' estinte.
 Come fare

Le rose maturano i loro semi in epoche diverse.
Alcuni semi sono pronti e andranno raccolti in luglio, altri in agosto, altri ancora in novembre.
Per tutti dovremo aspettare febbraio per procedere alla semina.

I semi delle rose hanno bisogno di quattro condizioni per germinare:
  1. La vernalizzazione
  2. la temperatura
  3. l'umidita'
  4. l'ossigeno

La vernalizzazione:
I semi delle rose hanno al loro interno una proteina che impedisce la germinazione. Questa proteina degrada e mette il seme in grado di germinare solo se sottoposta a variazioni di temperature. Di fatto il seme deve sentire che e' arrivato l'autunno, che e' passato l'inverno e che la primavera, il periodo migliore per nascere e' arrivato.
E' quindi necessario a novembre stratificare i nostri cinnorrodi, raccolti in epoche diverse, in una vaschetta o qualunque contenitore che abbia dei fori di drenaggio, contenente sabbia, e lasciarli all'esterno, in balia degli eventi atmosferici, da novembre a febbraio, proteggendoli dai topi che ne sono golosi, con una retina di metallo.
In febbraio il cinorrodo sara' disfatto e i semi pronti per essere piantati.

La temperatura:
I semi per germinare hanno bisogno di una temperatura minima intorno ai 6 gradi e in febbraio in molte zone possiamo averla all'esterno, oppure in un garage o in una cantina.

L'umidita' e l'ossigeno:
Il substrato nel quale fare nascere le nostre rose deve essere in grado di conservare l'umidita' e di fare circolare l'ossigeno. Una miscela al 50% di torba neutra e sabbia grossolana e' quello che serve.
In commercio e' possibile trovare substrati studiati per la germinazione dei semi.
Per la germinazione dei semi non e' necessaria la luce.
Contenitori per seminare
Contenitori per seminare
 Le fasi della semina
  1. Tenere i semi immersi in acqua per 24 ore
  2. Riempire la cassetta o altro contenitore con il composto
  3. Pressare il composto con le dita sui lati e sul fondo
  4. Eliminare l'eccesso di composto con una tavoletta posta di taglio
  5. Pressare un po' il composto con la stessa tavoletta
  6. Posizionare i semi a 5 cm di distanza uno dall'altro
  7. Coprire la semina con mezzo centimetro di composto setacciato
  8. Etichettare con il nome della rosa e la data di semina
  9. Annaffiare da sopra con un annaffiatoio a rosa molto fine
  10. Coprire il recipiente con una lastra di vetro per mantenerlo caldo e umido
  11. Stendere sul vetro un foglio di giornale per ridurre al minimo le oscillazioni di temperatura
 Lo sviluppo dei semi
Rosa Fantin Latour
Rosa Fantin Latour

La germinazione dei semi iniziera' dopo alcune settimane, in genere da 5 a 7, e continuera' fino all'inizio dell'estate.
Quando il seme comincia a germinare, l'embrione emettera' delle foglioline che differiscono dalle vere foglie che spunteranno in seguito.
Le prime due foglioline si chiamano cotiledoni.

  • Appena compaiono le piantine togliere il foglio di giornale e la lastra di vetro, collocare il recipiente in una zona bene illuminata, ma non al sole.
  • Irrorare regolarmente le piantine con acqua, ma non impregnare il terriccio.
  • Somministrare un anticrittogamico per prevenire l'insorgenza di marciumi.
  • Liberare ogni piantina dal terriccio con un punteruolo tenendola dai cotiledoni e sollevarla delicatamente.
  • Ripiantarla in un vasetto di 7-10 cm. di lato in un composto leggermente concimato.
  • Annaffiare i vasetti e tenerli in ambiente luminoso e caldo, non al sole.
Avete dato vita alle vostre rose, ognuna sara' diversa dall'altra e alcune a maggio cominceranno a fare i primi fiori.

DAI VITA ALLE TUE ROSE

E' arrivato il momento di dare a ognuna di loro un nome, quello che piu' vi piace.

Quando vedete che le piantine si sono irrobustite, in genere verso maggio, potete rinvasarle in un contenitore piu' grande o se preferite in piena terra.

Con delicatezza appoggiate una mano aperta sul vasetto, facendo passare il fusto tra le dita aperte, lo rovesciate e con alcuni colpetti fate in modo di estrarre la zolla senza romperla.

Ripiantatela subito e annaffiate.

Fondamentale in questa fase non rompere la zolla di terriccio.

A novembre e' necessario fare delle talee delle vostre rose.
Questo al fine di evitare di perderle, perche' una delle vostre piantine potrebbe morire.
La riproduzione vegetativa (talea o innesto a gemma) vi permettera' di avere copie identiche delle vostre nuove rose.
 I semi disponibili al Museo
Rosa Morlettii
Rosa Morlettii

martedì 26 ottobre 2010

Perché si innesta

Innesto

La tecnica dell'innesto ha origini molto antiche, se ne trovano testimonianze in alcuni scritti cinesi che risalgono anche a 5.000-6.000 anni prima della nascita di Cristo. Era conosciuta dai Fenici e dagli Egizi, e i romani ce ne hanno lasciato descrizioni particolareggiate in diverse opere dedicate alle tecniche agricole (Catone, Varrone e Columella).
Nel corso della storia vi sono state epoche in cui questa tecnica è regredita, per poi ritrovare un largo impiego soprattutto in viticoltura come rimedio alla distruzione di interi vigneti da parte della fillossera. Purtroppo in questi ultimi decenni, con la diminuzione della percentuale di popolazione impegnata in agricoltura, e con una sorta di specializzazione anche in questo settore, si sta perdendo quella manualità e pratica dell'innesto che era ancora comune presso i nostri nonni.

Perché si innesta

Lo scopo dell'innesto è quello di poter riprodurre una pianta mantenendone tutte le caratteristiche. La riproduzione per seme infatti non permette questo perché la nuova pianta raccoglie in sè caratteristiche del patrimonio genetico del padre e della madre, in quanto si tratta di una riproduzione sessuata, per impollinazione. La riproduzione sessuata è il meccanismo che ha dato origine alla grande diversità biologica che incontriamo in natura. E' questo il meccanismo che ha permesso alle diverse specie di adattarsi a situazioni climatiche e ambientali differenti e ci ha consegnato un patrimonio così vasto e multiforme di varietà frutticole.
Le piante nate da seme sono dette semenzali, e a loro onore va sfatata la diceria che non portano frutto. Spesso hanno tempi di fruttificazione (messa a frutto) lunghi e producono frutti di scarse dimensioni o scadenti caratteristiche organolettiche, ma anche la prima Golden era un semenzale scoperto casualmente da Anderson H. Mullins nella sua fattoria di Clay West in Virginia (USA) attorno al 1890. Trattandosi praticamente di incroci per libera impollinazione, i soggetti che nascono hanno caratteristiche sconosciute fin quando non iniziano a fruttificare.
Se abbiamo bisogno di mantenere inalterate le caratteristiche di una pianta dobbiamo quindi ricorrere a una metodologia di riproduzione non sessuata. Una di queste tecniche è appunto l'innesto. Vanno poi ricordate altre metodologie che però hanno scarso interesse in frutticoltura perché permettono di ottenere soggetti normalmente più deboli: la talea, la margotta, il pollone radicale, ecc.

Cosa è l'innesto

La pratica dell'innesto consiste nell'unione delle parti di due piante, in modo tale che si saldino consentendo loro una crescita come se si trattasse di un'unica pianta. Essa deve essere nata dall'osservazione della saldatura naturale di due rami, cioè di un innesto per approssimazione, fenomeno che è possibile osservare in natura.
La pianta che fornisce l'apparato radicale viene chiamata portinnesto, la parte dell'altra pianta che andrà a costituire la chioma del nuovo soggetto viene chiata marza. Nell'innesto si uniscono portinnesto e marza in modo che i tessuti cambiali (il cambio è quella fascia sottile di tessuto che genera verso l'esterno la corteccia, e verso l'interno il legno) combacino perfettamente, in quanto questi sono in grado ci cicatrizzare le ferite ripristinando la circolazione della linfa.
Perchè la saldatura tra i tessuti dei due soggetti sia duratura nel tempo, e non si abbiano dei rigetti, occorre che vi sia affinità tra portinnesto e marza. Normalmente piante della stessa specie sono affini. L'esperienza maturata nei secoli, e in particolare negli ultimi decenni con la ricerca di nuovi portinnesti, ha permesso di individuare i soggetti  più promettenti per ogni specie e per i diversi tipi di terreni.

I portinnesti più utilizzati per i principali fruttiferi
Fruttifero Portinnesto Caratteristiche
Melo Franco molto vigoroso, oggi scarsamente utilizzato
M27; M9; N26 deboli
MM106; M7; M4 medio vigore
MM111; M25; M109 vigorosi, adatti per varietà spur. MM111 conferisce resistenza all'afide lanigero e per questo è spesso usato in agricoltura biologica
Pero Franco molto vigoroso
Cotogno poco vigoroso, aticipa la produzione e ne migliora la qualità, ma non tutte le varietà di pero sono affini
cloni di Cotogno Malling Quince aumentano la resistenza al calcare
Cotogno Franco conferisce molta vigoria
Biancospisno aumenta la resistenza al calcare e alla siccità
Azzeruolo aumenta la resistenza al calcare
Nespolo del Giappone Franco è il più usato
Cotogno resistenza al freddo, anticipa l'entrata in produzione
Pesco Franco è il più usato
Mandorlo qualche problema di affinità
Susino per terreni umidi e compatti
Albicocco buona resistenza a nematodi
Ciliegio dolce Franco entrata in produzione tardiva, grossa taglia della pianta
Ciliegio acido taglia limitata della pianta, anticipa l'entrata in produzione, migliora l'adattabilità ai terreni sfavorevoli
Megaleppo per terreni asciutti e poco irrigati
Ciliegio acido - amarena Franco
Franco di Ciliegio dolce elimina la formazione di polloni
Megaleppo per terreni asciutti e poco irrigati
Susino Mirabolano buona adattabilità ai terreni calcarei, è il più usato
S. Giuliano riduce le dimensioni della pianta, provoca anticipo di produzione
Marianna GF 8/1 adattabilità a tutti i tipi di terreni
Mandorlo Franco resiste bene alla siccità ma non all'umidità, poco resistente al marciume radicale, è il più usato
Pesco vigoroso, anticipa l'entrata in produzione, molto usato
Susino dà buoni risultati
ibrido Pesco x Mandorlo è il più promettente
Albicocco Franco è il più usato, crescita lenta e tardiva entrata in produzione, buono per terreni poveri
Mirabolano crescita rapida, buon adattamento ai diversi tipi di terreno, problemi di affinità, poca risistenza al freddo
Pesco resiste bene alla siccità
Arancio,Mandorino, Limone, Pompelmo Arancio amaro poco resistente a gravi malattie
Arancio dolce buona resistenza alla siccità e ai climi aridi in genere, sensibile ad alcune gravi malattie
Mandarino Cleopatra buona resistenza alle malattie (eccezion fatta per la gommosi), buona resistenza al freddo
Poncirus trifoliata buona resistenza alle malattie (eccezion fatta per l'exocortite), ottima resistenza al freddo
Citrange ottime caratteristiche generali
Limone selvatico sensibile al freddo, poco longevo
Noce Franco è il più usato, non gradisce terreni salini
Juglans nigra resiste al freddo, innestato all'apice produce legno pregiatissimo
Juglans cinerea molto resistente
Juglans sieboldi molto resistente
Castagno Franco molto sensibile alle malattie
Castagno cinese resiste bene alle malattie
Castagno giapponese discreta resistenza alle malattie
Kaki Franco non resiste al freddo nè alle malattie, sconsigliato
Diospyros lotus buona resistenza al freddo e alla siccità

Nota: con il termine Franco si indica un semenzale della stessa specie usato come portinnesto

Un altro aspetto da essenziale per la riuscita di un innesto è l'epoca. Perché possa formarsi il callo di saldatura tra i tessuti del portinnesto e della marzo occorre che il portinnesto sia in fase vegetativa. Ogni tipo di innesto ha una sua epoca di esecuzione legata a diversi fattori, quali temperatura, umidità, ecc.
Occorre poi fare attenzione alla polarità, cioè all'orientamento della marza. Deve essere mantenuto l'orientamento della marza come era nel ramo da cui è stata prelevata. I vasi che permettono il flusso della linfa hanno infatti una direzione di scorrimento. Se posizioniamo la marza capovolta la linfa portata dal portinnesto non riesce a scorrere nella marza che quindi muore.

Tipi di innesto

Normalmente si distinguono due grandi categorie di innesti, quelli a marza e quelli a gemma.
Negli innesti a marza si utilizza una porzione di ramo della varietà che si vuole riprodurre, mentre in quelli a gemma si utilizza solo una gemma con una porzione di corteccia. Gli innesti a marza possono essere effettuali anche su piante adulte, per cambiare ad esempio la varietà o per avere più varietà sulla stessa pianta. Gli innesti a gemma richiedono invece materiale giovane perchè la corteccia deve essere flessibile.
I principali innesti a marza sono:
-

- innesto a spacco pieno
- innesto a spacco laterale
- innesto a sella o cavallo
-
- innesto a corona
- innesto a becco di luccio
I principali innesti a gemma sono:
- innesto a scudetto
- innesto a maiorchina
- innesto a pezza
- innesto ad anello o zufolo

kiwi

kiwi
kiwi.jpg

breve descrizione:pianta arborea con rami rampicanti, che raggiunge i 10 metri. Le fogliesono cuoriformi, semplici, alterne, con il picciolo ricoperto di peluria; i fiori sono di forma tondeggiante, color crema da cui si sviluppano successivamente i noti frutti ovali con la deliziosa polpa verde, ricoperti da una peluria marrone. E' una pianta dioica, ossia i fiori maschili e quelli femminili si trovano su piante differenti, quindi, per ottenere i frutti da quelle femminili vanno coltivate anche quelle maschili.
durata:perenne
periodo di fioritura:fiori unisessuali bianco-giallastri piuttosto appariscenti, riuniti in racemi. La fioritura avviene tra giugno ed agosto.
area di origine:cina meridionale, naturalizzato Nuova Zelanda
clima:temperato.
uso:diffusa per la produzione, ma anche a scopi ornamentali per pergolati e muri.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità:Predilige le zone soleggiate ma può essere piantato anche all'ombra parziale.
temperatura:teme le gelate, in particolare se avvengono tardivamente. E' una pianta piuttosto rustica, quindi, si adatta sia al caldo sia al freddo.
substrato:terreni feschi e profondi, ben drenati e ricchi di sostanze organiche e minerali quali ferro e magnesio. La predilezione è per i terreni argillosi, patiscono invece quelli calcarei.
irrigazione:L'annaffiatura deve essere effettuata nei periodi di siccità, per le piante in vaso ed in presenza di esemplari giovani.
concimazione:opportuna, soprattutto nell'attività produttiva
propagazione:Per taleasemilegnosa prelevata durante l'estate. Si può anche effettuare la semina in autunno, in locali protetti ma non riscaldati. Si mettono a dimora durante l'inverno successivo solo le piantine ben formate.
rinvaso:Rinvasare in primavera, quando il contenitore non è più sufficiente per il contenimento dell'apparato radicale. Sostituire sempre con vasi leggermente più gradi del precedente.
potatura:di formazione, essendo rampicante
avversità:Si possono generare dei danni da gelo, vento e grandine. Può subire attacchi da cocciniglia che provoca anche danni indiretti alla pianta favorendo l'insediamento delle fumaggini. Anche gli acari possono provocare sofferenze alla pianta che si manifestano con ingiallimenti puntiformi che tendono ad unificarsi. In questi casi è possibile combatterli con acaricidi.
piccoli consigli:Perchè fruttifichino serve la coltivazione simultanea di esemplari maschi e femmine, solitamente si impianta una pianta mascjile ogni 8 femminili. Durante la fase iniziale della coltivazione queste painte necessitano l'uso di sostegni.

Coltivare l'orto: seminare, trapiantare e raccogliere

Coltivare l'orto: seminare, trapiantare e raccogliere

Seminare in primavera - Seminare in estate - Seminare in autunno- inverno

Quando seminare

Semine di primavera

I vecchi ortolani generalmente seminavano in luna calante la maggior parte degli ortaggi secondo il calendario riportato più sotto. Riservavano al periodo della luna crescente tutte le verdure da taglio (cicorie, biete, coste ecc.) mentre ritenevano indifferente la luna per la semina di fagioli, cornetti, piselli, ecc. Naturalmente il calendario delle semine è in stretto rapporto con l'andamento del tempo meteorologico: caldo o freddo, secco o pivoso, per cui a volte si può seminare già a fine gennaio, altre volte bisogna aspettare fine febbraio se non marzo.
Dopo i lavori preparatori, dissodamento del terreno, concimazione, livellamento, l'orto viene diviso in porzioni o aiuole. In questo caso bisogna disporre le aiuole in modo da limitare al massimo le zone d'ombra ebisogna anche praticare la rotazione delle colture evitando di coltivare gli stessi prodotti sulle medesime porzioni di terreno.
Un'altra tecnica di coltivazione, utile soprattutto quando l'orto è di ridotte dimensioni, è la consociazione cioè la coltivazione, nella stessa aiuola, di due o più prodotti che devono avere le medesime esigenze di calore e luce, di composizione del terreno ma anche caratteristiche contrastanti (nell'esempio il sedano convive con la lattuga).
Alcuni esempi di consociazione: con le cipolle si possono coltivare anche i pomodori, il sedano o le lattughe; con i pomodori si possono coltivare, fagiolini, ravanelli, finocchi; con il sedano possono coesistere lattuga, cipolla, pisello, spinacio, aglio e ravanello e con il ravanello l'aglio, la lattuga, la carota. Maggiori esempi di consociazione nella allegata.

25-31 dicembre
7-15 gennaio
verdure da taglio e leguminose
Semina su letto caldo o coperto con PVC: sedano, pomodori, melanzane, basilico
Trapianto: bulbi di cipolla, aglio
Semina a piena terra: piselli, fave
23-30 gennaio
6-14 febbraio
verdure da taglio e leguminose
Semina su letto caldo o coperto con PVC: sedano, pomodori, melanzane, basilico, cavoli estivi, meloni, cetrioli,zucchine, ravanelli, peperoni
Trapianto: bulbi di cipolla, aglio
Semina a piena terra: piselli, fave, biete, rape, spinaci, lattughe, rucola, carote, ravanelli
Ai primi raggi di sole e ai primi tepori di marzo germogliano nell'orto i lamponi, le more, il ribes e il rabarbaro.
Rinverdiscono, accanto alla salvia e al rosmarino, anche le nostre piante aromatiche: erba cipollina, timo, origano e finocchio selvatico.

Se avete seminato alla luna di febbraio proteggendo la semina con i fogli di PVC, verso fine marzo avrete l'insalatina, la valeriana, i primi rapanelli, saranno nati i vari cultivar di pomidoro, l'aglio sarà germogliato e così le cornette e i fagiolini.




22-28 febbraio
7-15 marzo
verdure da taglio e leguminose
Semina su letto caldo o coperto con PVC: peperoni, cavoli estivi, zucchini, sedano, pomodori, melanzane
Trapianto: bulbi di cipolla
Semina a piena terra: piselli, fave, biete, prezzemolo, pomodori, zucche, cicorie, porri, zucchini, valeriana, patate, rape, spinaci, lattughe, rucola, carote, ravanelli
23-30 marzo
6-14 aprile
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: peperoni, cavoli, sedano, pomodori, cavolfiori, porri
Trapianto: pomodori, cavoli
Semina a piena terra: cipolle, piselli, fave, biete, prezzemolo, pomodori, zucche, cicorie, porri, zucchini, valeriana, patate, rape, spinaci, lattughe, rucola, carote, ravanelli, meloni, cetrioli, fagioli, indivia, basilico, scarola, fagiolini
A fine aprile il nostro orto è uscito dal periodo delle prime semine e del risveglio della natura. Il momento dei trapianti, della crescita di legumi, zucchine, insalate è giunto.I piccoli arbusti da frutto sono in fioritura e compaiono i piccoli frutti.






21-28 aprile
6-14 maggio
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: lattughe, cavoli, sedano
Trapianto: pomodori, peperoni, sedano, cavoli, melanzane
Semina a piena terra: biete, prezzemolo, zucche, cicorie, zucchine, spinaci, lattughe, rucola, carote, meloni, cetrioli, fagioli, basilico, scarola, fagiolini
A fine maggio il nostro orto incomincia a darci lattughe, legumi, zucchine, i piccoli frutti da cespuglio, altri vegetali, come i pomodori, sono in forte crescita e compaiono i frutti che tra poco inizieremo a raccogliere.






Semine in estate

Il nostro orto, all'arrivo dell'estate, è in pieno sviluppo; si raccolgono le lattughe, i piselli, presto fagiolini e cornetti, gli zucchini, e noi siamo impegnati soprattutto nella legatura dei pomodori, nelle risemine, nell'irrigazione, nelle bagnature con poltiglia bordolese. Anche in estate ci sono prodotti da seminare per il periodo autunno-invernale.

20-27 maggio
4-12 giugno
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: cavoli, sedano
Trapianto: peperoni, sedano, melanzane
Semina a piena terra: biete, prezzemolo, cicorie, zucchine, lattughe, rucola, carote, meloni, cetrioli, fagioli, basilico, scarola, endivie, cardi


A fine giugno maturano i
pomodori "Caprese"

i "Fragolino"


sono ancora verdi
i "San Marzano"

sono in piena produzione
gli zucchini



19-26 giugno
4-11 luglio
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: cavoli, carciofi
Trapianto: sedano
Semina a piena terra: finocchi, barbabietole, cipolle, biete, lattughe, rucola, endivie, carote, cicorie, remolacci, scarola, zucchine, prezzemolo, fagioli
18-26 luglio
3-10 agosto
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: lattughe, cicoria, endivia, carciofi, cipolle precoci
Trapianto: cavoli
Semina a piena terra: cima di rapa, cipolle precoci, rape, biete, lattughe, endivie, zucchine, spinaci, cicorie, scarola, prezzemolo, valeriana, finocchi, rucola, fagioli


tra luglio e agosto siampnel pieno
della maturazione

siamo pronti a fare le conserve

antiche varietà

pomodori gialli, ottimi
per conserve e marmellate
Queste ultime varietà di antica origine
e poco coltivate in Italia mi sono
state inviate dal marchigiano Eduardo Lo Giudice,
ideatore e responsabile del progetto "Orto Antico",
attraverso l'amico Giosia Tiraboschi.
Sono cresciute molto bene
e hanno dato un buon raccolto.
Raccogliere i semi e conservarli per la semina del prossimo anno: consigli di Eduardo Lo Giudice.
Attorno ai semi di pomodoro c'è una gelatina contenente una sostanza che impedisce la germinazione. In natura, i semi cadono per terra e questa gelatina viene fermentata dai funghi e batteri nella terra durante l’inverno, ed il seme è pronto per germinare in primavera. Per avere una buona germinazione bisogna quindi far fermentare i semi per togliere questa gelatina prima di seccare i semi.
Per cominciare si individuano due o tre pomodori belli, sani e della prima fioritura, quindi sul livello più basso della pianta e ben maturi. Si taglia di traverso il pomodoro e si fa uscire fuori la polpa con un coltellino. Si estraggono i semi assieme al corpo gelatinoso che li contiene mettendoli in barattoli ben puliti con una etichetta autoadesiva portante il nome della varietà del pomodoro. Si conserva in ambiente fresco e all'ombra per circa 3 o 4 giorni sino a che non si crea una patina bianca in superficie formata da un fungo. Arrivato a questo punto si può togliere la patina e gettarla, si riempe il bicchiere di acqua, si agita un po’ottenendo così che i semi buoni e più pesanti, vadano a fondo, lasciando a galla la polpa fermentata e i semi vuoti. Facendo travasare l’acqua dal bicchiere si eliminano le parti leggere che galleggiano. Si riempie e si travasa fino a quando l’acqua non rimane limpida e i semi puliti. Si cola l'acqua e i semi in un passino e si sciacqua definitivamente. Poi si posano i semi umidi su un vetro, stendendoli con un coltellino e si fanno asciugare senza esporli al sole. Una volta ben asciutti si conservano germinativi per cinque anni.

16-24 agosto
1-8 settembre
verdure da taglio e leguminose
Semina in vivaio o semenzaio: lattughe invernali, cipolle bianche
Trapianto: cavoli
Semina a piena terra: cima di rapa, valeriana, cipolle precoci, finocchi, rucola, biete, ravanelli, carote, cipolle precoci, spinaci, endivie, cicorie, lattughe, rape, prezzemolo




Semine in autunno-inverno

Questa è la stagione dei finocchi, del trapianto delle insalate e cicorie invernali, verdi e rosse, della semina di piselli e fave, della messa a dimora delle cipolle e aglio in bulbo, della raccolta degli ultimi frutti, come i kiwi, ma anche di molti altri lavori quali la potatura di molti alberi da frutto, soprattutto dei piccoli frutti, la costruzione di piccole serre e ripari per l'inverno.

A proposito del Kiwi: il nome scientifico è Actinidia chinensis, è una pianta da frutto, o meglio una liana rampicante, originaria della Cina, vi sono piante maschio e piante femmina che producono i frutti che sono bacche ovali allungate con buccia robusta coperta da da una folta peluria, noi coltiviamo generalmente la varietà Hayward. Ha una polpa verde intensa, bianca al centro, con numerosi semi neri, è ricco di potassio e vitamina C (85 mg di vitamina C ogni 100 g), ma contiene anche vitamina E, calcio, fosforo, magnesio e il 16 % di fibra; ha azione dissetante e rinfrescante, diuretica e depurativa.
Quando si raccolgono i frutti, conviene spazzolare bene la buccia per eliminare, se presente, la polverina sopra la peluria: è un fungo chiamato botrytis cinerea (vedi foto a destra) e la malattia che ne deriva è chiamata Botrite, che fa marcire il frutto. Poi si possono deporre in sacchetti di plastica e, successivamente, per favorire la maturazione si mettono alcuni kiwi accanto ad una mela. Una volta maturi si conservano in frigo per pochi giorni.




15-23 settembre
1-7 ottobre
verdure da taglio e leguminose
Semina a piena terra: cima di rapa, valeriana, finocchi, rucola, biete, ravanelli, carote, spinaci, endivie, cicorie, lattughe, rape, prezzemolo, piselli, fave
Trapianto: cavoli, cipolle precoci, carciofi, aglio e cipolle in bulbo
14-23 ottobre
30 ottobre-6 novembre
verdure da taglio, piselli, fave
Semina a piena terra: cima di rapa, piselli, fave
Trapianto: bulbilli di cipolla, cipolle precoci, carciofi, aglio
13-21 novembre
28 novembre-5 dicembre
13-21 dicembre
28 dicembre
piselli, fave
Semina a piena terra: piselli, fave
Trapianto: bulbilli di cipolla, aspargi, carciofi, aglio